La spensieratezza giovanile ha i capelli corti di Paz Vega

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Pazvega sigDi Elena Atalmi

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La spensieratezza giovanile ha i capelli corti di Paz Vega, l’aria da quindicenne appena uscita da scuola, non senza quel tocco di classe in aggiunta, di chi i quindici anni ormai li ha passati da un pezzo. La bambina che aveva il padre matador e la sorella ballerina di flamenco, quintessenza dell’anima spagnola, dal look ragionato ed il sorriso largo, è diventata l’attrice “caliente” preferita da Almodovar (Parla con lei, 2002), protagonista di film quali Lucía y el sexo, che l’hanno resa un cult del cinema negli ultimi vent’anni anni.

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Paz Vega nel corso della carriera non si è però allontanata troppo dal ruolo di icona sexy che l’ha resa celebre, in patria e all’estero. Pur con qualche eccezione, riporta bellamente sullo schermo l’immagine della brunetta, regina dei sogni erotici di mezzo mondo, quel “mezzo” che da sempre preferisce le more alle bionde.

Particolare è il suo rapporto con l’Italia: “Capisco bene l’italiano, forse…” esordisce, con qualche incertezza. Eh ma ci mancherebbe, dopo aver recitato in tante produzioni italiane quali La masseria delle allodole, dei fratelli Taviani, Vallanzasca-Gli angeli del male, di Michele Placido, più due miniserie tv Maria di Nazareth e Le mille e una notte! “Ho una nonna bolognese” continua “e voi italiani vi godete la vita nello stesso modo che gli spagnoli!”.

pazmovie copiaPer studiare recitazione ha dovuto frequentare l’università: i suoi erano contrari,  propendendo per un lavoro diverso, stabile, e il patto era di continuare a finanziarla economicamente solo se si fosse laureata. Così Vega è andata a scuola di giornalismo, “perché più vicina a quella di teatro”, e la laurea per concludere non se l’è mai presa! L’esordio avviene quasi per caso. A un provino il regista rimane fulminato: “Ti ho sognata!”. “Ah bene!” pensa lei, gongolando. Tempo due secondi un fulmine a ciel sereno le trapana il cervello: “Oh Dio mio, cosa dirà papà?”. Infatti il film era, guarda caso, a sfondo erotico, ed il papà di Paz, seduto in prima fila la sera della prima, è corso alla porta e si è rifiutato di guardare. Però lui e la madre, da allora, l’hanno sempre sostenuta nel proseguimento di carriera.

Per me recitare è divertente!” sorride Paz “Sono flessibile e mi adatto ai registi. I malumori sono capitati, ma solo quando ho avuto a che fare con chi non si fidava del mio giudizio. Ad esempio, è capitato che un copione recitasse: “Entrò e si mise comoda. Il regista voleva che mi spogliassi. Io dissi di no, perché quando torno a casa stanca e mi metto comoda magari mi tolgo le scarpe e mi sdraio sul divano, non vado in giro a mostrare le tette!”. Con un certo candore Paz proclama l’indipendenza femminile da stereotipi in cui lei stessa è rimasta imbrigliata.

Sulle esperienze collezionate prima del successo non ha dubbi: sitcom tv e teatro sono state un’incredibile palestra! La tv, soprattutto: “Ti riguardi in settimana e giudichi cosa andava bene, cosa no, dov’eri convincente, dove peccavi d’intensità, e sai già cosa cambierai nella prossima puntata. Migliori di volta in volta!”. Protagonista di quello che è stato definito dalla critica il “Friends” spagnolo, “7 vidas”, Paz ha capito che: “Perché una sitcom funzioni deve avere un ottimo copione. Poi è come recitare dal vivo: anche se potresti fermare e dire “Rifacciamo”, cerchi di finire la scena, non importa quel che succede..!”.

Richiamata oltreoceano dalla febbre dell’oro, anche se ammette “inizialmente non era nei miei piani”, approda ad Hollywood, abbandonando la sicurezza di una carriera già avviata in Spagna. Dopo aver lavorato con attori del calibro di Morgan Freeman (10 cose di noi), Adam Sandler e Tea Leoni (Spanglish), e Colin Farrell (Triage), il suo debutto americano è più che mai riuscito. Appassionata e mistica, l’inglese l’affatica, allora ricorre a un italiano ibrido e spagnoleggiante, Paz Vega crede totalmente nel potere della settima arte: “Credo nel momento in cui sei un po’ persa, non persa nel personaggio, ma che proprio non sai bene cosa fare…” gesticola, esattamente come una meridionale “Sei confusa e cambi idea continuamente, preda delle variabili d’ogni istante, e sono quelle che rendono una performance speciale!”. Lascia la sala dopo essersi trattenuta coi fans, sempre sorridente: tutti fortunatamente sono riusciti a strapparle un autografo!

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